VUOI LA PENSIONE, ACCENDI UN …MUTUO!

Il prestito dovrà essere rateizzato fino a 20 anni con un taglio massimo della pensione fino al 15%

Viterbo -

Dopo aver lasciato passare senza alcuna reale reazione, mobilitazione o sciopero, il Jobs Act che ha reso precario ogni tipo di contratto, CGIL CISL e UIL siedono ora al tavolo con il governo per dare un ulteriore colpo alla previdenza pubblica.

 

Se con la legge Fornero non era possibile andare in pensione in età adeguata, ora puoi andarci accendendo un prestito ventennale con banche e assicurazioni.

 

I giornali filogovernativi enfatizzano “in pensione prima, senza penalizzazioni”, noi riteniamo, invece, che questa manovra sia una ulteriore mannaia per i lavoratori e, oltretutto, non modifichi minimamente l’impianto della Legge Fornero.

 

Il prestito dovrà essere rateizzato fino a 20 anni con un taglio massimo della pensione fino al 15%, vale a dire che nell’arco di un anno di godimento della pensione si perderanno due mensilità. Per addolcire la pillola ci sono le detrazioni sulle rate, ma il tranello è che il montante su cui calcolare la pensione rimane fermo al momento della domanda di anticipazione mentre i coefficienti di trasformazione saranno quelli in vigore alla maturazione della pensione di vecchiaia. Altro che niente penalizzazione! Si tratta di un vero e proprio taglio sempre sulle spalle dei lavoratori.

 

CGIL, CISL e UIL, che parlano di apprezzabili novità, convalidano ed accettano per la seconda volta i contenuti della riforma Fornero. Prima con il silenzio, ora addirittura con una firma che “modifica” a favore di banche e assicurazioni le modalità e i tempi di pagamento, lasciando immutato l’impianto: cioè i 67 anni ed il sistema contributivo.

 

Dietro queste manovrette, giustificate da una falsa insostenibilità del sistema, nessuno, inoltre, si pone, il serio problema delle pensioni dei giovani che tutte le riforme, a partire dagli anni novanta ad oggi, hanno demolito fino a cancellarle definitivamente.

 

La necessità di una grande mobilitazione sociale a difesa del diritto alla pensione e al lavoro dignitoso è sicuramente non più rinviabile.

USB ha indetto per il 23 Settembre prossimo lo sciopero generale, per rivendicare:

occupazione stabile e dignitosa

per cancellare la Legge Fornero ed il sistema contributivo

per tornare alla possibilità di pensionamento a 60 anni di età anagrafica o 40 anni di contributi

per una società che riconquisti i propri diritti civili.

 

Costruiamo la mobilitazione con l’unico sindacato alternativo ai padroni, prepariamoci allo Sciopero Generale!

 

Paola Celletti

Usb Viterbo