USB Viterbo: commercio, mancanza di tutele e sicurezza!
Al fine di iniziare a colmare queste gravi lacune, l’Usb Viterbo ha lanciato un questionario, del tutto anonimo che i dipendenti possono compilare per descrivere la situazione della sicurezza sul loro luogo di lavoro.
Nel 2016 sono stati 50.000 gli infortuni nel settore, nonostante si continui a considerare il commercio un lavoro sicuro.
“Non siamo solo cose”, recita così una recente pubblicità che cerca di promuovere il volto umano del moderno consumismo. Luci sempre accese, scaffali pieni, merce su merce, ma c’è qualcosa di più: il personale, visibile e non, che ci consiglia e ci assiste nell’acquisto migliore, più adatto ai nostri gusti e alle nostre possibilità. Una risorsa umana troppe volte dimenticata fra turni spezzettati, poca sicurezza e veri e propri maltrattamenti.
L’Usb, insieme alla Rete Iside, ha presentato di recente un’inchiesta su tutele e sicurezza per i lavoratori del commercio e i dati sono sconfortanti. Al 31 agosto 2017 sono stati 37 i morti del settore “Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli”, essendo questo il quinto settore, fra quelli lavorativi più colpiti. Nello stesso periodo del 2016 i morti erano 28.
I dipendenti vanno incontro a malattie muscolo-scheletriche e malattie in itinere dovute alle posture sbagliate con cui lavorano a causa dei ritmi forsennati, imposti dalla grande distribuzione. Il personale che fa uso di coltelli e strumenti da taglio non riceve più formazione, viene direttamente messo al lavoro senza specializzazioni aggiuntive, impara il mestiere negli anni con ferite, dalle più lievi alle più gravi.
Il rinnovo del contratto della Confcommercio nel 2015 ha ancora peggiorato la situazione, anzichè migliorarla. Pesante attacco alla tutela della malattia con un meccanismo progressivo: nei primi tre giorni di ogni malattia è previsto il pagamento al 100% solo per i primi due eventi morbosi dell’anno. Per il 3° evento l’azienda paga solo il 66%, per il 4° solo il 50% e dalla 5° malattia in poi zero retribuzione per tutti e tre i giorni (sono escluse solo le malattie superiori a 11 giorni). Il risultato, per molti lavoratori, è stato quello di dover essere costretti a lavorare anche se influenzati per non vedersi decurtare una parte del salario.
Il dipendente malato, costretto sul luogo di lavoro, è più esposto ad infortuni anche di grave entità, essendo minore l’attenzione e la forma fisica.
In base al rapporto presentato dall’Usb, nel 2016 gli infortuni del settore sono stati 50.000, di cui 12.000 quelli in itinere, circa 3000 le malattie professionali denunciate. La maggior parte dei supermercati, soprattutto quelli con meno dipendenti, non hanno il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Rls, una figura fondamentale a cui non si deve rinunciare. La tutela dei lavoratori e del pubblico viene affidata completamente nelle mani del capo negozio, che non ha né una preparazione specifica in merito né il tempo sufficiente per occuparsene.
Al fine di iniziare a colmare queste gravi lacune, l’Usb Viterbo ha lanciato un questionario, del tutto anonimo che i dipendenti possono compilare per descrivere la situazione della sicurezza sul loro luogo di lavoro.