USB Viterbo: Appellarsi al Vescovo per non lavorare a Pasqua è assurdo!
Il vero problema è che se questi sindacati avessero combattuto per i diritti dei lavoratori a tempo debito non ci si dovrebbe appellare ora alla religione o alla magia
“CGIl Csl UIL si appellano al vescovo di Viterbo affinché non si lavori a Pasqua e Pasquetta. Un attacco alle tradizioni cristiane e culturali”. Definiscono così le aperture dei negozi nei giorni festivi i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Fortunato Mannino (Cisl), Elvira Fatiganti (Uil) e Donatella Ayala (Cgil).”
Questo comunicato dei tre sindacati confederati riporta la discussione sul tema del lavoro indietro di mille anni. La divisione tra Stato e Chiesa è stata da tempo sancita. Lo Stato poi, laico, dovrebbe svolgere le sue attività nella più completa autonomia, permettendo che ogni cittadino professi il credo o la religione che vuole. Oggi si chiede al Vescovo di intervenire su un tema a lui non pertinente. Se a Pasquetta chiedono aiuto al vescovo, il 25 aprile, all' Anpi? E il primo maggio,poi? A quali sindacato? Se vogliono, USB è da sempre in campo per i diritti dei lavoratori.
Il vero problema è che se questi sindacati avessero combattuto per i diritti dei lavoratori a tempo debito non ci si dovrebbe appellare ora alla religione o alla magia. Dove erano quando veniva abolito l'articolo 18, che riconduceva il lavoratore alla schiavitù? Dove erano quando i governi hanno attuato un lento ed inesorabile processo di demolizione della Costituzione? Quando, con l'introduzione della flessibilità, il lavoratore consegnava la sua vita nelle mani del padrone? Loro hanno firmato il contratto nazionale.
Il rinnovo contrattuale del 2011 si concluse con un accordo separato che vedeva la Cgil (Filcams) schierarsi contro Cisl e Uil, per una visione critica in particolare sulla limitazione del diritto alla malattia e sugli orari di lavoro e domeniche obbligatorie. Al rifiuto della firma, però, la Cgil non fece seguire una campagna nazionale per riconquistare le tutele abolite. In questi anni, nel migliore dei casi, ha cercato di mantenere le ultime garanzie esistenti a livello aziendale accettando come un dato di fatto i peggioramenti subiti.
A marzo 2015, purtroppo, il nuovo CCNL è stato firmato anche dalla Cgil che stavolta ha ceduto su quegli stessi temi che ne avevano impedito la firma allo scorso rinnovo. Via libera dunque alle restrizioni sulla malattia, al lavoro domenicale senza maggiorazioni, alla banca ore e all’apprendistato selvaggio. A parole la Cgil ha criticato il Jobs Act, ma nella contrattazione del Commercio non è stata conquistata nessuna misura per limitare la nuova legislazione sul lavoro. Le domeniche sono obbligatorie, hanno firmato loro. E ora dicendo che la domenica devono stare chiusi i negozi rinnegano la loro firma su un CCNL?
Inoltre, nella dichiarazione dei tre sindacati, si dà la colpa alle persone se fanno shopping di domenica o nei festivi. Il lavoratore come il consumatore vanno rispettati. Il lavoro festivo è facoltativo, quindi i lavoratori non sono obbligati a recarsi al lavoro a pasquetta. Perché non fare una lotta su questo? In alcune aziende Cgil Cisl Uil permettono di stare aperte il 25 aprile con accordi territoriali. Come si spiega questo fatto?
I sindacati hanno fallito il loro lavoro e missione. Sono loro che hanno venduto dignità e diritti dei lavoratori alle grandi multinazionali. Le religioni, lasciano all'uomo il libero arbitrio. Cgil Cis e Uil hanno scelto e ora nessuna divinità può intervenire sulle conseguenze.
Usb Confederale