USB IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

La Costituzione, fino ad oggi, ha rappresentato una barriera per coloro che attraverso il liberalismo e il capitalismo, la globalizzazione, la corsa alla mercificazione del capitale umano, ha tentato di cambiare il tessuto sociale e i rapporti in negativo

Viterbo -

La Costituzione Italiana, che venne scritta dai nostri padri fondatori, pose la dignità della persona e la democrazia come cardini di tutto l'ordinamento. I diritti e i doveri di ogni cittadino sono l'elemento fondamentale su cui poter crescere. Inoltre, dalle ceneri del vecchio Statuto Albertino, così facilmente modificato da Mussolini in dittatura, si posero come pilastri della nuova Costituzione Italiana principi come l'antifascismo, la democrazia, la libertà, l'uguaglianza e soprattutto il ripudio della guerra.

 

La Costituzione, fino ad oggi, ha rappresentato una barriera per coloro che attraverso il liberalismo e il capitalismo, la globalizzazione, la corsa alla mercificazione del capitale umano, ha tentato di cambiare il tessuto sociale e i rapporti in negativo. Si è cercato di dividere gli individui in modo da renderli più vulnerabili e affascinabili dai miti del consumismo. Inoltre, un nuovo fascismo è avanzato con forza: è quello delle banche, della finanza, del finto modello democratico che esporta le armi e anela la guerra. I diritti dei lavoratori sono stati ridotti all'esiguo, insieme alle loro condizioni di vita e il loro potere di acquisto.

 

Il governo Renzi vuole modificare la struttura istituzionale della Costituzione e trasformare questo paese in una appendice della BCE, dall'Unione Europea e dai grandi poteri economici e finanziari internazionali.

 

A tutto ciò il sindacato come USB non può essere estraneo, perché se è vero che nei posti di lavoro, anche grazie a Cgil, Cisl e Uil, di libertà e di democrazia ne sono rimaste veramente solo flebili tracce, è anche vero che se si abbandona la difesa generale della possibilità costituzionale di decidere attraverso strumenti democratici, allora anche sul lavoro si abbatteranno repressione ed autoritarismo in forme ancor più pesanti.

 

Per questi motivi anche il sindacato USB della nostra città aderisce al Coordinamento Provinciale di Viterbo per la Democrazia Costituzionale e dice No al referendum che si terrà nel prossimo autunno sulla ‘riforma’ del bicameralismo. La modifica del bicameralismo prevista dalle modifiche alla Costituzione che saranno sottoposte a Referendum nel prossimo ottobre, collegate alla legge elettorale Italicum rafforzerebbero i poteri del governo centrale e così un partito con il 25-30% dei voti potrà governare rafforzando enormemente il ruolo del ‘capo’ del governo, che sarà anche il capo del partito e che conseguentemente avrà scelto i parlamentari grazie alle disposizioni dell’Italicum, la “nuova” e perversa legge elettorale.

 

La demolizione della Costituzione si completa, anche, con la cancellazione dell’articolo– l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro – grazie alla completa destrutturazione dell’intero campo del diritto del lavoro interamente riscritto con il jobs-act, con i decreti legislativi varati dal governo Renzi, che hanno al centro l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto del 1970 e la liberalizzazione dei contratti di lavoro, spostati nel loro centro di gravità nel secondo livello. Il tutto accompagnato dagli accordi del 10 gennaio 2014 sulla rappresentanza e oggi dall’attacco al diritto di sciopero.

 

Per queste ragioni l'Unione Sindacale di Base di Viterbo si impegna a sostenere lo sforzo congiunto delle forze del Coordinamento provinciale per la difesa della Costituzione in modo da sostenere il NO per la legge Boschi-Renzi. Invita tutti i suoi iscritti a partecipare all'incontro-dibattito che si terrà mercoledì 16, ore 17,00, presso la sala della Provincia a Viterbo, insieme al costituzionalista Domenico Gallo.

E si impegna a partecipare attivamente, con i suoi militanti, alla campagna referendaria in modo da difendere la democrazia in questo Paese.

 

 

Unione Sindacale di Base Viterbo