USB: I LAVORATORI DELL'INPDAP DICHIARANO LO STATO D'AGITAZIONE DEL PERSONALE!
Oggi si è svolto una partecipata assemblea del personale nella sede INPDAP di Viterbo, comunica Paola Celletti della USB PI Viterbo, contro la manovra che stabilisce l’esubero e la conseguente cassa integrazione per 700 dipendenti.
Al termine dell’assemblea i dipendenti hanno approvato lo stato di agitazione e le assemblee permanenti fino alla soluzione della vertenza.
Anche a Roma, prosegue Celletti, dopo due giorni di occupazione alla Presidenza della Direzione Generale INPDAP prosegue la protesta dei lavoratori dell’Ente, che ieri mattina sono stati in presidio con USB sotto la sede del Ministero del Lavoro, in via Veneto a Roma, contro il licenziamento di 700 dipendenti INPDAP ed il blocco dell'erogazione dei mutui ai lavoratori pubblici da parte dell’Ente, determinati dalla manovra Monti.
Durante il presidio, secondo appuntamento nella capitale del NO MONTI DAY, giornata nazionale di mobilitazione contro il Governo Monti e la sua manovra organizzata dall’Unione Sindacale di Base, i manifestanti hanno incontrato il Ministro Fornero, alla quale hanno esposto le richieste USB sulle problematiche INPDAP: la modifica dei provvedimenti in modo da garantire tutto il personale attualmente presente negli Enti soppressi, comprese le posizioni soprannumerarie, e l’introduzione di una norma che eviti il taglio del 10% dell'organico dell'INPS previsto dal precedente Governo Berlusconi.
Sorprendentemente il Ministro ha dichiarato di non essere al corrente delle conseguenze della manovra sull’INPDAP, di cui ha preso atto, sottolineando che sul decreto verrà posta la fiducia ma si interesserà in prima persona per introdurre i correttivi necessari a risolvere le problematiche esposte.
USB ha evidenziato che continuerà a mantenere alta la mobilitazione e che lo stato di agitazione all’INPDAP proseguirà fino a che non verrà raggiunta una soluzione definitiva ai gravi problemi in corso nell’Ente previdenziale.
Siamo coscienti fin da ora, conclude Celletti, che questa situazione potrà portare disagi all’utenza di Viterbo ma, la perdita di posti di lavoro e il progetto di soppressione degli enti previdenziali previsti dalla manovra che introducono una strisciante privatizzazione dei servizi, riteniamo che possano avere ricadute ben più pesanti su tutti i cittadini, confidiamo quindi nella loro solidarietà.