Unioni Civili: TUTTI I GRADI DI SEPARAZIONE

In questa legge ci sono tutti i gradi di separazioni possibili, sono persino riusciti a creare omosessuali e famiglie omosessuali di serie A e B

Viterbo -

Massimo D’Azeglio, nel lontano 1860, diceva che: “Una volta fatta l’Italia, si dovevano fare gli italiani”. Questo ragionamento alle soglie della vittoria per quanto riguarda la legge sulle unioni omosessuali, sembra attuale più che mai.

 

Ci sono due entità da prendere in considerazione: gli etero e la popolazione LGBTQUI.

Quest’ultima, in lotta da trent’anni per il riconoscimento della sua esistenza si vede, finalmente, contemplata della legge Italiana. Una legge, che è un po’ più di niente, ne sentenzia l’esistenza. All’interno della comunità omosessuale c’è sempre prima di ogni legge il discorso identità e coraggio di essere omosessuali, lesbiche e trans. Con la vita di ogni giorno, con le relazioni familiari e amicali, si comunica all’altro che il diverso, in fondo in fondo, non è poi così distante da chiunque altro. Il lavoro della ricerca dell’identità individuale continua, poiché ci possono essere tutte le leggi del mondo a difendere e a dare diritti agli omosessuali, ma se questi non hanno il coraggio di vivere la loro vita, onestamente, secondo le loro inclinazioni, cosa vuoi cambiare all’interno della società?

 

Inoltre, della diversità si è fatta sempre una bandiera, e ora, è alla “normalità” che si deve arrivare. Sembra quasi che per molti omosessuali il concetto matrimonio o “ impegno” non sia mai stato contemplato. C’è poi tutta la vecchia generazione di omosessuali, che nemmeno ci pensa a sposarsi, semplicemente perché non era e non è nella loro mentalità.

 

Penso che il lavoro della comunità omosessuale debba continuare nell'aiutare chi ha bisogno di cercare sé stesso, in modo che possa avere il coraggio di essere sé stesso e, ancora, una buona lotta al dì fuori, sia nel riconoscimento del matrimonio egualitario, figli e adozioni con la miglioria e l’istituzione di altre leggi.

 

Per quanto riguarda, poi, il discorso: mondo etero. Come dissi alla senatrice Cirinnà, il potere è eterosessuale, maschilista e eterosessuale. La battaglia è dura. Alla domanda su come, lo Stato si sarebbe impegnato per “sensibilizzare” l’opinione pubblica in modo da “fare gli italiani”, Cirinnà rispose, chiaramente, che lei più di aver fatto una legge non poteva. Certo avrebbe mandato qualche informativa ai vari sindaci e impiegati, ma più di questo no. Nessun aiuto da parte dello Stato o da parte dell’informazione. Lei non poteva fare nulla, come se il suo partito non avesse il controllo dei media di tutta Italia, ad eccezione di poche testate.

 

Un esempio chiarissimo l’abbiamo avuto sull’oscurità e il silenzio caduto sul referendum trivelle e ora TTIP. Niente aiuto dall’alto, la società, gli omosessuali se la devono cavare da soli: Come se non avessero già fatto tutto da soli. Perché, diciamocelo chiaro, tra sanzioni da parte dell’Europa e conseguenti figure barbine, i tempi, per questo mozzicone di legge, erano maturi. È stata la comunità omosessuale a spingere sulla politica, sebbene tutti spezzettati. Il guaio è che non avendo loro un partito sono stati stati costretti a chiedere ad altri per il riconoscimento dei diritti e alla fine, inevitabilmente, sono stati hanno cavalcati e poi strumentalizzati.

 

Quindi, da quel poco che intende, il lavoro di far cambiare questa società è ancora in mano agli omosessuali. A mio parere, una grande rivoluzione avverrà in campo giuridico e fiscale perché ora i diritti acquisiti avranno anche una voce di spesa nelle casse dello Stato: reversibilità, successioni, etc. Diciamo che molto si discuterà su questo piano e qui la comunità, i sindacati, non dovranno lasciare che nulla sia taciuto o giocato al ribasso.

 

In questa legge sulle Unioni Civili, al contrario di quello che canta Michielin, ci sono tutti i gradi di separazioni possibili e non solo, sono persino riusciti a creare omosessuali e famiglie omosessuali, di serie A e B. In questo la comunità omosex si è divisa come una mela. Ognuno, ancora ha guardato il proprio giardino e ha cercato di felicitarsi dei diritti acquisiti lasciando fuori altre famiglie. Questo prima che omosessuale è proprio un modo di pensare italiano.

 

Per quanto mi riguarda me, Emanuela Dei, mi sono emozionata all’approvazione di questa legge. Lo feci per unioni di fatto nel Comune di Viterbo e l’ho sentito ancora di più per questa legge nazionale. Per chi combatte, vedere un risultato, dà felicità. Ho pensato, soprattutto, alla fortuna che avevo di vivere qui, ora e di avere una possibilità nel riconoscimento del mio amore. Ho pensato a chi è venuto prima di me, e è morto, senza nemmeno nominarlo quest’amore.

 

 

Emanuela Dei