Tarquinia: "Un incendio che avrebbe potuto causare una strage"
La vita delle persone viene affidata alla fortuna. Fortuna ha voluto che l’appartamento fosse vuoto.Fortuna ha voluto che i vicini siano riusciti a scappare.
In altre condizioni, però, come a Messina dove hanno perso la vita due bambini, si verificano stragi. Stragi, che non possono più essere chiamate tragedie, esse, infatti sono l’effetto di mancanze istituzionali e politiche.
In tutto il territorio di Tarquinia, per esempio, non vi è un presidio fisso dei vigili del fuoco.
Dopo le pressioni e le denunce dell’Usb vigili del fuoco è stata inaugurata una sede che al momento però è vuota. Non sono le mura o le inaugurazioni che permettono di salvare vite, ma gli uomini e le donne che ogni giorno operano sul territorio.
I vigili del fuoco di Viterbo coprono una zona enorme con appena 160 uomini. I mezzi sono per lo più troppo vecchi o completamente inesistenti. L’autoscala, ad esempio, è presente solo a Viterbo, un incendio a Tarquinia richiede un tragitto di 50 chilometri.
50 chilometri che condannano delle persone, soprattutto bambini e anziani, le prime vittime degli incendi.
Negli incendi, l’unica possibilità di salvare le persone coinvolte è l’intervento tempestivo e professionale del corpo dei vigili del fuoco. Questo però è costretto ad operare con personale ridotto al minimo, la maggior parte volontario e precario e senza i mezzi necessari.
L’Usb rivendica e pretende organici adeguati alla media europea, cioè un vigile del fuoco ogni 1500 abitanti per la sicurezza, non solo dei vigili del fuoco, ma sopratutto dei cittadini.