Roma in vendita: toccherà anche a Viterbo?

Usb Viterbo partecipa con fervore alla manifestazione #Romanonsivende del 19 marzo, perché quella realtà non è poi così lontana da quella Viterbese.

Viterbo -

“Non avevamo bisogno dell'indagine di Cantone per affermare che il sistema degli appalti romano è collassato dentro pesanti irregolarità ed opacità di comportamenti della Pubblica Amministrazione. Cantone non salva praticamente nulla dalla manutenzione delle strade ai servizi per i disabili, dagli ospizi agli affitti delle case, dalla macellazione della carne alla tutela del verde pubblico, dall'acquisto di nuovi software alla gestione dei canili, ed in tutto rileva la sistematica e diffusa violazione delle norme”. Questo è quello che afferma Guido Lutrario, della Federazione USB di Roma e Lazio.

 

“Anche alla luce dei dati allarmanti riportati nel Documento Unico di Programmazione, continua il sindacalista, “nel quale si evince un’ulteriore spinta verso la svendita del nostro patrimonio, includendo la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali, l’USB ha da subito presentato al Commissario Tronca la sua piattaforma, contenente alcune proposte volte alla ripubblicizzazione ed al rilancio di tutti i servizi, a partire da quelli sociali, per una valorizzazione della qualità ed il ripristino di condizioni di lavoro dignitose".

 

Roma è in vendita: da tempo un nuovo equilibrio si è stabilito. Un equilibrio che supera le istituzioni democratiche e applica attraverso la gestione prefettizia le ricette decise dal governo Renzi e dall'Europa. Il Dup (Documento unico di Programmazione) firmato da Tronca è un concentrato di queste misure: imposizione di tagli lineari, privatizzazione dei servizi, alienazione del patrimonio pubblico sacrificando sull'altare del debito di Roma Capitale i beni, gli spazi e i servizi pubblici della città. Un documento che lascia pochi margini di manovra a chi si candida a governare Roma e poche speranze ai romani sempre più privati di servizi essenziali: si va verso la privatizzazione di Ama, Atac e degli asili nido, la riduzione dei servizi sociali, sfratti e sgomberi e la vendita del patrimonio abitativo pubblico.

 

Usb Viterbo partecipa con fervore alla manifestazione #Romanonsivende del 19 marzo, perché quella realtà non è poi così lontana da quella Viterbese. Il processo di privatizzazione dei beni pubblici è iniziato anche sul nostro territorio. La questione della gestione dell'acqua smuove grossi interessi e ad oggi, anche se i viterbesi non vogliono una gestione privata, il Comune continua a non pronunciarsi sulla questione del Referendum propositivo sulla gestione dell'acqua.per promossa dal Comitato Non ce la Beviamo.

 

Il processo di privatizzazione del bene pubblico è ormani i atto ma non per questo è lecito. Si deve combattere e manifestare il proprio dissenso. Oggi si combatte a Roma domani nella nostra città. Usb Viterbo promuove un percorso di unità e formazione delle coscienze. Incita il sindacalismo di base conflittuale, i movimenti per il diritto all'abitare, le cooperative sociali, le realtà dei lavoratori autorganizzati, i comitati di quartiere. Unitevi a noi contro la perdita di beni e diritti conquistati con il sangue.

Sabato 19 marzo tutti in piazza per impedire che Roma diventi preda del miglior offerente.

 

Usb Viterbo

 

Luca Paolocci