Resistenze antifasciste che combattono a Vasanello Capranica e Viterbo

Viterbo -

Un sottile filo rosso ha avvolto la città di Viterbo e la sua provincia. Esistono ancora persone che portano avanti idee e valori che vengono da lontano. La memoria e la nostra storia continuano a proporre alternative valide a questo mondo sempre più vittima del consumismo e della violenza.

 

Oggi bisogna resistere. Questa è la parola d’ordine: resistere, fare gruppo e coinvolgere i giovani nel tentativo di proporgli altre scelte e mostragli nuovi modelli credibili, in una società fondata sull’odio e la competizione sfrenata. La Resistenza, quella fatta dai partigiani, ce lo ha insegnato che è possibile sopravvivere e combattere anche quando sembra che non ci sia più speranza. A Vasanello, Capranica e Viterbo, questo lavoro è iniziato già da tempo. In questi luoghi si organizzano iniziative per continuare a sperare ma, soprattutto, per ricordare i valori della libertà, della democrazia della solidarietà e dell’uguaglianza.

 

A Vasanello c’è “La Poderosa”, attiva dal 2016, che è nata per combattere le neo forze nazifasciste presenti sul territorio. Il lavoro dell’associazione consiste nel recupero della memoria e nel dare un’alternativa valida a quei giovani che vogliono conoscere un’altra verità. “Un atto doveroso dopo i fatti gravissimi accaduti nel nostro paese” spiega Vincenzo Libriani, presidente, “mi riferisco ai ragazzi accoltellati da forze estremiste nel 2015. Il nostro scopo, qui a Vasanello, è quello di raccontare la Resistenza, attraverso la testimonianza diretta di chi l’ha vissuta e promuovere le cultura, che è per antonomasia, portatrice di sani valori.

 

Arci Capranica “Claudi Zilleri”, invece, è attiva sul territorio con un vero e proprio circolo. Lo scopo è quello di creare coscienze attraverso convegni ed eventi. Venerdì 23 dicembre ci sarà la presentazione de “Il sogno di Fausto e Iaio. Un film che guarda alle nuove generazioni e che parla e comunica con nuovi linguaggi, attraverso un approccio multimediale (teatro, cinema, illustrazioni con tecnica airpainting, immagini e suoni di repertorio). Il lungometraggio racconta le vicende di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, detto Iaio, due ragazzi di sinistra, che frequentavano il Leoncavallo, uccisi da tre sicari, con otto colpi di pistola, in via Mancinelli, a Milano.

 

In ultimo a Viterbo c’è il sindacato Usb che ha aperto lo sportello Usb immigrazione per occuparsi degli stranieri che abitano nella nostra provincia. “Uomini e donne” come dice Ada Tomasello, la responsabile del progetto, “che troppo spesso vivono e lavorano in condizioni estreme. Si parla molto di solidarietà e convivenza, ma se alla base non c’è il rispetto dell’essere umano e del suo lavoro c’è poco da proclamarsi persone civili”.

 

Queste tre realtà, che sono dei piccoli musei della nuova Resistenza, operano e combattono sul nostro territorio, ognuno a loro modo e ognuno con le proprie risorse.

 

Emanuela Dei