"POMODORI ROSSO SANGUE" PRESIDIO USB VITERBO PRESSO LA CITTADELLA DELLA SALUTE
Dopo le recenti stragi di lavoratori agricoli nel foggiano, il Sindacato di Base presidierà, nella città di Viterbo, Inail e Asl per chiedere controlli e denunce nella campagne di qualsiasi abuso e sfruttamento.
” Dopo le recenti stragi di lavoratori agricoli nel foggiano, il Sindacato di Base presidierà, nella città di Viterbo, Inail e Asl per chiedere controlli e denunce nella campagne di qualsiasi abuso e sfruttamento.
16 braccianti sono morti in appena 48 ore. Tornavano, stipati su furgoni, senza alcuna misura di sicurezza, da 12 ore di lavoro sotto il sole per pochi euro al giorno, quando due tir li hanno travolti.
Cappellini rossi sono stati trovati sull’asfalto, fra le lamiere. Cappellini distribuiti dal Sindacato, un minimo di protezione dal caldo infernale. Un piccolo segno, tangibile, di vicinanza e condivisione del processo di sindacalizzazione.
Braccianti, che siano italiani o stranieri, vengono sfruttati come carne da macello. Ultimi della filiera agroalimentare che vede ai vertici la Grande Distribuzione. Azionisti e imprenditori che massacrano, in nome del loro profitto, i lavoratori del commercio, i produttori agricoli e infine i braccianti.
Per coloro che vedono questo, come un problema circoscritto al Sud Italia, il Sindacato ricorda come, in provincia di Viterbo, i braccianti vengano pagati 30 centesimi a pianta per lavorare il nocciolo o 2 euro a quintale per la raccolta delle patate.
Lo sfruttamento e la pracarietà procedono di pari passo con infortuni e morti, ponendo i lavoratori in un rapporto di debolezza rispetto al datore. Vittime, costrette al silenzio, che troppo spesso scompaiono nella polvere delle statistiche e che, invece, incidono per il 30% sui morti di lavoro.
Finchè non si arriva alla strage, che porta media e politici ad una macabra passerella.
Clamore oggi, Silenzio domani.
L’Usb Viterbo, insieme ai lavoratori agricoli, pretende risposte immediate, contratti e stabilizzazione.
Nella giornata di venerdi, il sindacato, presidierà gli uffici dell’Inail, dell’Ispettorato del Lavoro e della Asl per conoscere il numero e la posizione contrattuale, previdenziale e assicurativa di tutti i braccianti della Tuscia. Il numero di ispezioni che sono state fatte nel 2017 e nel 2018 e quante di queste hanno rivelato situazioni non in regola o completamente schiavili”.