La Poderosa di Vasanello presenta "I falsi miti del fascismo"
In occasione della presentazione de “I quaderni della Poderosa: I falsi Miti del fasciamo”, che si terrà venerdì 20 gennaio, ore 21,00 presso la Casa del Popolo di Vasanello, abbiamo posto alcune domande ai componenti di questa associazione antifascista.
Da cosa deriva il nome di questa associazione: “La Poderosa”?
Il nome dell'associazione deriva dalla moto di Ernesto Guevara De La Serna, conosciuto come El Che. Il giovane argentino, studente in medicina, parte con un amico per un viaggio in America Latina a bordo di una Norton ribattezzata La Poderosa. Un mezzo di trasporto per capire le condizioni catastrofiche di un continente. Quindi la nostra associazione è un mezzo per capire il mondo attuale.
Quali sono i valori di questa associazione?
I nostri valori sono quelli della democrazia, della solidarietà, delle pari opportunità, della libera scelta di ogni singolo individuo, come recita la nostra Costituzione: "senza distinzione di razza, di sesso, di religione e di opinione politica". E poi l'antifascismo, che racchiude, ermeticamente, tutti i valori precedentemente elencati .
Chi ne fa parte?
Tutte le persone libere, aperte al mondo e alla curiosità, che hanno voglia di vedere più in là del loro naso e che rispettano i valori già indicati.
Perché promuovere un’associazione antifascista su Vasanello? Esistono organizzazioni neofasciste sul territorio e se si chi vi aderisce?
Sì, nel nostro territorio le organizzazioni neofasciste stanno prendendo piede. Siamo nati per presidiare il territorio e veicolare i principi della Costituzione e della memoria anche a seguito del grave episodio del 20 marzo 2015, quando i neofascisti hanno accoltellato tre ragazzi a Vignanello.
Quali sono gli interventi o le iniziative promosse sul territorio da “La Poderosa?
Proponiamo tante iniziative culturali, legate alla letteratura, al territorio (abbiamo organizzato un' escursione a dicembre), alla poesia, alla politica, ai diritti civili. Pensiamo che tutto ciò che sia cultura e, quindi, conoscenza sia un antidoto al neofascismo
Quali sono i falsi miti del fascismo?
I falsi miti del fascismo sono legati, paradossalmente, al suo motto: Dio, Patria e Famiglia. In realtà persone dissolute, ladri, criminali, che tentano di fuggire in un paese straniero per salvarsi come Mussolini nel suo ultimo giorno di vita. Vengono spacciati per onore e coraggio comportamenti vigliacchi e umanamente miserevoli.
Perché la storia ufficiale non ne parla?
La storiografia li ha salvati in nome della guerra fredda e dell'anticomunismo. Il mondo si era diviso in due grandi poli, ma anche Togliatti, in nome della pacificazione nazionale, ha qualche colpa. Provvedimento da contestualizzare quello dell'amnistia dell'allora Ministro
della Giustizia, ma sicuramente da giudicare, a posteriori, non proprio utile a far pagare i conti ai fascisti
Perché è importante sfatarli questi miti?
I neofascisti vivono la loro nuova vita basata sull'ignoranza, soprattutto dei più giovani. La scuola, poi non aiuta in quanto né il periodo storico, né il fenomeno in se stesso vengono studiati. Occorre, quindi fare in modo che le persone vengano informate a dovere e possano sviluppare una loro curiosità per poter evitare di essere manipolate.
C’è una rete di associazioni antifasciste su Viterbo e Provincia?
Abbiamo un solo anno di vita, ma abbiamo già improntato un percorso con altre associazioni del territorio per formare una rete antifascista. Ci siamo già attivati e belle iniziative si concretizzeranno nei prossimi mesi. Il nostro obiettivo è quello di creare un organismo provinciale dove ogni associazione continui a svolgere il proprio ruolo sul suo territorio di pertinenza, ma diventi anche una sorta di federazione antifascista e democratica viterbese.
Prossimi appuntamenti...
Abbiamo già programmato appuntamenti fino a maggio: Venerdì 27 gennaio ci sarà la presentazione del libro di Silvio Antonini “Faremo a Fassela”: L'avvento del fasciamo nella città di Viterbo e nell'Alto Lazio, sempre qui a Vasanello. Per tutte le informazioni siamo su Facebook.
Emanuela Dei