La federazione Usb di Viterbo manifesterà insieme al comitato "Non ce la beviamo"
La federazione Usb di Viterbo si schiera a fianco del comitato “Non ce la beviamo” nella battaglia contro la privatizzazione della gestione del servizio idrico e lunedì 19 dicembre manifesterà insieme ai cittadini sotto il palazzo della provincia per chiedere lo stralcio del punto all’ordine del giorno che introduce l’apertura a privati nella società di gestione.
Questa proposta, avanzata pubblicamente dal sindaco di Viterbo Leonardo Michelini, rappresenterebbe, a nostro parere, una grave violazione dell’iter procedurale in quanto determinerebbe un cambio della attuale natura giuridica della società di gestione da società a totale capitale pubblico a società mista.
Tale trasformazione necessita del preventivo passaggio di autorizzazione da parte del consiglio comunale, passaggio che fino ad ora non c’è stato. Ma non si tratta soltanto di una inosservanza delle regole, bensì, in primis, di un mancato rispetto della volontà popolare manifestata attraverso l’esito del referendum del 2011 che, proprio nella provincia di Viterbo ha raggiunto uno dei risultati piu alti.
Inoltre, questa amministrazione comunale, che a parole si è sempre schierata per la gestione pubblica, ha delegittimato la firma di 3460 cittadini viterbesi, impedendo di fatto per motivi burocratici, la realizzazione del referendum comunale e ignorando totalmente un atto politico di grande entità. All’indomani della decisione degli 82 comuni della provincia di Frosinone che hanno deliberato la risoluzione del contratto con Acea, per disservizi e aumenti insostenibili delle tariffe dell’acqua, qui si pensa ancora che il privato possa rappresentare una panacea.
Non ci interessa sapere se trattasi di incompetenza o di ordini di scuderia, sappiamo però che da quando la gestione dei servizi non è piu’ esercitata direttamente dai comuni, i costi per i cittadini sono considerevolmente aumentati. Noi non siamo più disposti a finanziare ancora con soldi pubblici i consigli di amministrazione delle società come Talete o le operazioni speculative di società quotate in borsa come Acea.
La via d’uscita nel Lazio c’è ed è la legge regionale di inizaitiva popolare 5/2014 alla quale si appellano tutti i comitati dei cittadini per l’acqua pubblica. Per difendere questa causa, l’Unione sindacale di base sarà presente alla manifestazione organizzata dal comitato “Non ce la beviamo” lunedì 19 dicembre alle 10 in via Saffi sotto la sala della provincia di Viterbo e invita tutti i cittadini a far sentire la propria voce.
Paola Celletti
Usb Viterbo