Il decoro rispunta ogni volta che mancano risposte reali

La Sindaca Frontini firma ordinanze anti bivacco, per la sicurezza urbana, già dimentica delle reali esigenze della città

Viterbo -

E’ di fine luglio l’ordinanza della Sindaca Frontini per vietare il pericolo e degradante panino in strada, eredità della passata amminastrazione rilanciata in grande stile dalla neo eletta. Tanto che se non fosse stato sufficiente un solo annuncio, ieri si è tornati sull’argomento, decantando le tante qualità del cosidetto decoro. Un concetto che si è affermarto negli ultimi anni, soffiato dalla destra e poi appoggiato dalla isnistra istituzionale. La mancanza di risposte reali alle esigenze dei territori e delle persone è stata trasformata nei temi inventati della sicurezza e dell’ordine urbano. 

In nome del decoro lo spazio pubblico viene recintato e controllato, non certo per migliorarlo, ma solo per renderlo inaccessibile a quelle persone considerate sgradevoli, che siano venditori ambulanti, turisti mordi e fuggi, manifestanti, migranti o senza fissa dimora.

In questa idea distorta, diviene legittimo multare chi è costretto a dormire per la strada, chi per sopravvivere, in uno Stato che rende impossibile essere regolari, chiede qualche spiccio, ma anche chi, affascinato dalla storia della Città dei Papi, fa di tutto per visitarla e mangia un panino in strada, non potendo sedere in un ristorante.

La dilagante privatizzazione viene mascherata con lo zelo dell’attivismo civico.

In questo modo Viterbo, come tante altre città in decadenza, non è minimamente interessata a promuovere un’idea di sicurezza sociale e lavorativa, ricordiamo, solo come esempio, che nella Tuscia il 98% delle aziende edili è fuori norma in fatto di sicurezza.

Il cambio di passo rispetto ai predecessoti, grazie al quale la Frontini ha visto il successo elettorale, non sembra esistere. Viterbo continua ad essere una città sterile, destinata al mercato privato del consumo turistico, spacciato come unico motore di crescita possibile vista la mancanza di risorse. Risorse che ci chiediamo a chi vadano a finire, visto che tutti contribuiamo pagando le tasse.

L’ordinanza anti bivacco, così come tutte quelle per il decoro che l’hanno preceduta, è solo un tentativo di distrazione di massa che spera di nascondere i meccanismi economici del profitto e dell’ingiustizia sociale che permeano questa città. 

 

Usb Viterbo

Elisa Bianchini