"Fratelli e compagni che hanno combattuto dalla parte giusta"
Nonostante i tentativi intimidatori, una folla ha preso parte al convegno, organizzato da Patria Socialista in collaborazione con l’Unione Sindacale di Base, in occasione del centenario dalla fine della Grande Guerra.
Nonostante i tentativi intimidatori, una folla ha preso parte al convegno, organizzato da Patria Socialista in collaborazione con l’Unione Sindacale di Base, in occasione del centenario dalla fine della Grande Guerra.
La serata è stata dedicata ad Abdel El Salam e Soumaila Sacko, due sindacalisti, due uomini uccisi mentre difendevano i diritti di colleghi e fratelli. Le loro lotte sono incise nella targa danneggiata dall’attacco di ieri.
“Abbiamo aperto la serata ricordando Abdel El Salam e Soumaila Sacko. Nostri fratelli e compagni di lotte che hanno combattuto dalla parte giusta, la parte degli sfruttati e proprio per questo sono stati uccisi – ha dichiarato Luca Paolocci, dell’Usb Viterbo, che ha dato il via all’evento -.
La targa danneggiata ieri, riporta i loro nomi, ai quali abbiamo intitolato la via della sede provinciale di Usb. Non è certo un vile attacco notturno a fermarci, le loro lotte sono le nostre e noi continueremo a portarle avanti con orgoglio”.
Il convegno “dalle trincee, ai campi e alle officine” è entrato nel merito con le parole di Silvio Antonini, che ha presentato una ricostruzione storica e fotografica del periodo fra il 1917 e il 1922.
L’esposizione ha messo in luce il coraggio di tutti coloro che, 100 anni fa, tornati dal fronte hanno saputo trasformare il combattentismo di guerra in una stagione di lotte politiche e sociali. Quelle stesse lotte hanno portato dall’esperienza di Fiume agli Arditi del Popolo, passando per il biennio rosso. Quella è stata una delle tante occasioni, in cui le persone hanno mostrato tutta la loro tenacia e determinazione, gettando così le basi per le future, e vittoriose, lotte della Resistenza sul nazifascismo.
L’esposizione di Antonini e di Patria Socialista è stata seguita dal dibattito. I tanti interventi si sono soffermati sull’importanza di riportare oggi, nelle lotte quotidiane contro sfruttamento e discriminazione, lo stesso coraggio degli Arditi prima e della Resistenza poi.
La folla presente ha espresso a gran voce il bisogno di un lavoro unitario su tutto il territorio contro i rigurgiti fascisti che provano a sollevarsi. Tutte le realtà presenti, pur mantenendo le proprie caratterizzazioni specifiche, si sono impegnate a portare avanti, fianco a fianco, le lotte contro razzismo e fascismo.
Il vile attacco di ieri non è stato contro Usb, ma contro l’intera città.
E la città risponde: il fascismo non passerà né a Viterbo né in Italia.