Fine Anno, nessun buon proposito per chi lavora nel Commercio
A Viterbo presidiati negozi e centri commerciali nelle giornate del 24 e 31 Dicembre al fianco dei lavoratori del settore per denunciare le condizioni di sfruttamento e abuso in cui sono costretti
Il nuovo anno non vede alcun miglioramento nelle nostre condizioni di lavoro. Gli annunci di rinnovo dei Contratti, scaduti ormai dal 20019, vedono solo 30 euro in busta paga e una tantum in modalità elemosina.
La scusa è il calo delle vendite e la difficoltà delle aziende. Ancora una volta cercano di far pagare a noi. Non ci dimentichiamo, come sotto pandemia, le vendite erano alle stelle, tanto che abbiamo assistito a inaugurazioni e nuove aperture, ma niente ci è stato redistribuito.
Abbiamo lavorato esposti al contagio, fra file e clienti esasperati, prendendoci spesso minacce e insulti.
Oggi, in fase di rinnovo dei contratti, vogliamo tutto quello che ci spetta.
La malattia deve tornare ad essere un diritto, non deve esistere che dopo tre eventi non venga pagata. Non si può scegliere fra stare male e ricevere lo stipendio.
Le domeniche devono tornare ad essere tutte volontarie, è una giornata di riposo e condivisione insieme a tutto il resto della collettività, non a disposizione dell’azienda per guadagnare.
I festivi ci appartengono, non devono essere assolutamente toccati.
A Viterbo ci stiamo organizzando, la nostra lotta ci ha permesso di ottenere il giusto inquadramento dopo anni di pagamenti e riconoscimenti inferiori. Finalmente siamo tornati a vivere i festivi come vogliamo noi e non al comando dell’azienda.
Non fermiamo la Lotta
Vogliamo:
-la diminuzione dell’orario di lavoro senza toccare lo stipendio,
-carichi e turni vivibili,
-il riconoscimento contrattuale delle mansioni che davvero svolgiamo,
-accesso a malattia e maternità senza discriminazioni o perdita di retribuzione,
-rispetto di tutte le norme di salute e sicurezza.