Distanziamoli- preveniamo

Siamo al secondo focolaio di covid 19 in strutture di riabilitazione o per anziani.

Viterbo -

La strage della lombardia non deve ripetersi ;

tuteliamo degenti, lavoratori e cittadini
Mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori della sanità, restituire dignità alla funzione sociale della cura, garantire il diritto alla salute,

Cancellata la prevenzione e privatizzata la riabilitazione, rimane solo la cura : l''assenza di prevenzione oggi ha dimostrato tutta la sua inutilità e dannosità, come evidenzia la drammatica situazione delle RSA e dei centri di riabilitazione privati

In questo contesto, le cui responsabilità politiche sono sotto gli occhi di tutti il prezzo più alto lo stanno pagando i cittadini, a partire dai più fragili, i lavoratori e le lavoratrici - in primis quelli della sanità .

Poichè l’emergenza durerà a lungo crediamo sia necessario ribadire alcuni punti irrinunciabili per la salute, la sicurezza e la dignità delle lavoratrici e lavoratori della sanità.

 

Chiusura di tutti i servizi non strettamente essenziali e quindi procrastinabili anche nelle strutture sanitarie privatecon dichiarazione certificata della non differibilità del lavoro per chi rimane da parte dei datori di lavoro che se ne assumono la responsabilità.

 

Riapertura delle caserme non più utilizzate e degli ospedali ristrutturati e poi abbandonati per alleggerire il carico delle strutture a lunga degenza.

 

DPI. Il personale sanitario, e quello operante a vario titolo nelle strutture, deve essere dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale di sicurezza adeguati al contesto in cui opera. Deve essere garantito il tempo necessario di vestizione e svestizione.

TAMPONI. I tamponi devono devono essere effettuati a tutto il personale, sanitario e non, che si trova a operare iin strutture sanitarie o di accudimento alla persona. Le disposizioni che prevedono l’effettuazione del test solo sui sintomatici hanno fatto sì che gli stessi operatori sanitari siano divenuti vettore di contagio.

ASSUNZIONI. Si avvicina alle 100 mila unità la carenza di Infermieri in questo Paese, a cui si aggiunge quella delle altre figure sanitarie, in particolare gli OSS. È necessaria la reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori e un Piano straordinario di assunzioni stabili nella sanità pubblica.

INFORTUNIO SUL LAVORO. Il fatto che il COVID 19 sia riconosciuta come causa di infortunio non garantisce di per sé che ciò avvenga. È necessario quindi intervenire sul datore di lavoro perché non occulti le responsabilità delle condizioni di lavoro e assuma anche penalmente la eventuale responsabilità della mancata vigilanza

INDENNITÀ/INCENTIVI. Rimaniamo fermamente contrari alla monetizzazione del rischio ma riteniamo che vadano riconosciute le condizioni eccezionali di lavoro destinate, peraltro, a protrarsi nel tempo. È necessario, quindi,pretendere che le Regioni stanzino risorse straordinarie per tutti gli operatori sanitari impegnati nel contrasto all’emergenza in atto, oltre alla garanzia dell’estensione dell’indennità di malattie infettive. L’erogazione degli incentivi non può essere una tantum ma fissa e ricorrente per tutto il periodo dell’emergenza, in attesa dell'apertura della nuova stagione contrattuale.

 

USB Pubblico Impiego