DISSERVIZI INPS, USB: NUMERO ESIGUO DI DIPENDENTI, A FARNE LE SPESE I CITTADINI
A farne le spese sono i cittadini, i cassaintegrati e le loro famiglie, i disoccupati, gli invalidi, gli anelli più deboli della catena
Sono anni che questa O.S. denuncia la situazione di grave carenza di organici e di revisione dei carichi di lavoro presso l’INPS divenuta ormai insostenibile in quasi tutto il paese, da ultimo lo ha fatto durante l’incontro con il Direttore Regionale lo scorso 8 marzo.
Non è tollerabile che le pratiche di cassa integrazione, di disoccupazione, gli assegni di invalidità, e molti altri servizi che offre l’Istituto, siano affidati ad un numero esiguo di dipendenti che cercano di risolvere come meglio possono i problemi di un’utenza comprensibilmente indignata, svolgendo le proprie mansioni anche oltre le proprie competenze e spesso supplendo ad una organizzazione dell’Inps che fa acqua da tutte le parti, tale per cui basta una malattia o ferie per bloccare il sistema.
A farne le spese sono i cittadini, i cassaintegrati e le loro famiglie, i disoccupati, gli invalidi, gli anelli più deboli della catena.
Ricevere pagamenti puntuali è un diritto sacrosanto e hanno ragioni da vendere quei lavoratori e quelle famiglie che, in questo lungo periodo di crisi, protestano per ottenere dall’INPS pagamenti regolari e solerti ma, allo stesso tempo, è doveroso valutare con attenzione a chi attribuire le responsabilità di questi ritardi per non incorrere in una inutile e anzi dannosa guerra tra poveri.
Anziché provvedere a nuove assunzioni a fronte di tutti i pensionamenti avvenuti negli ultimi 20 anni, l’INPS sta promuovendo continue inutili e costose riorganizzazioni basate quasi esclusivamente su nuove piattaforme informatiche, e soggetti intermediari come i patronati che, a quanto pare, non sono in grado di risolvere le cose.
Riteniamo che questa situazione sia parte di un più ampio progetto politico teso a far apparire inefficiente ciò che è pubblico per facilitare la strada alla privatizzazione.
Oggi questa O.S. ha richiesto ufficialmente al Direttore di Viterbo l’apertura di una serie tavoli volti a valutare e ridefinire i carichi di lavoro all’interno della sede e di avanzare formale richiesta di ulteriore personale alla Direzione Centrale, qualora non lo avesse ancora fatto.
Se l’Istituto vuole recuperare credibilità con i lavoratori e i cittadini, risolva questi problemi, anziché annunciare riorganizzazioni su riorganizzazioni a personale zero.
Paola Celletti
USB VIterbo