Decoro, la messa a rendita della città di Viterbo

Viterbo -

Nella città dei Papi, dopo anni di intenso lavoro, il concetto di decoro ha trovato il suo pieno sviluppo, il Profitto, cioè la messa a rendita degli spazi pubblici.

Gli spazi di socialità libera vengono messi al bando con ordinanze anti degrado, pensiamo alle sanzioni se si consumano cibi e bevande al di fuori di tavoli e dehors dei locali. In aggiunta, quello che conta è la rendita, scompaiono attività storiche e artigianali in favore di AirBnB, mentre le piazze vengono affittate e concesse a privati, finché serve un biglietto o uno scontrino per essere legittimati ad entrare. Feste e maschere vengono spostate dalle strade alle gallerie dei centri commerciali, recintate in uno spazio privato controllabile e sempre sottraibile.

Vengono fatti annunci pubblici di riqualificazione di quartieri e strade, pensiamo alla tanto pubblicizzata via Trento, promettendo la riqualificazione dal degrado. Amministrazioni e civismo lo proclamano come favore alla comunità tutta, quasi una concessione fatta a chi vive in questi quartieri. L’effetto, spesso l’unico ricercato, è aumentare il costo della vita e far lievitare i prezzi di affitti e vendite degli immobili ad oggi chiusi.

Quello che si punta ad ottenere non è un miglioramento delle condizioni generali, ma nascondere le differenze di classe, provando così a ridurne la conflittualità e limitando il diritto di accesso alla città per determinate categorie.

Viterbo premia il cittadino consumatore, originario della città, in grado di spendere e disciplinato, se non vuole essere escluso e ricerca il consumatore non cittadino, il turista agiato che viene in città, affolla locali e alberghi e paga.

Tutti coloro che non sono consumatori possono esistere, ma non devono farsi vedere, in particolare se non sono neanche cittadini. I migranti devono andare a lavorare nelle campagne di Castel d’Asso, per poi tornare silenziosamente all’interno delle case, poco importa che quelle stesse case vengano affittate da viterbesi a prezzi altissimi quando non sono fatiscenti e senza acqua corrente, non abitabili.

L’elite borghese di questa città, che sia di destra o di sinistra, cerca di nascondere lo sfruttamento della divisione in classi, con uno specchietto per cui tutti possono divenire agiati se solo ne sono capaci.

Un falso concetto di meritocrazia che non esiste e non ci interessa.

Non vogliamo arrivare ad essere anche noi padroni, vogliamo abbattere il sistema padronale perché tutti dobbiamo avere le stesse possibilità e la stessa dignità.

 

 

Usb Viterbo

Elisa Bianchini