Coronavirus, azioni preventive su tutte le strutture sanitarie private o convenzionate

Usb esorta a tutelare, in modo preventivo, lavoratori e degenti delle strutture sanitarie a lunga degenza

Viterbo -

“Uniti ma distanti”

Il leit-motiv ripetuto all’infinito da media e istituzioni è mantenere la distanza di un metro, un dettame fondamentale per ridurre il rischio di contagio da Coronavirus. Impossibile però da seguire in molti ambiti sanitari.

Pensiamo, per esempio, ai centri di riabilitazione, alle residenze per anziani e a tutte quelle strutture che ospitano stabilmente persone anziane o disabili.

Non è un caso che siano proprio queste strutture le più colpite sull’intero territorio nazionale da contagi e decessi, talvolta per colpa di interventi tardivi e non solo per la virulenza del Coronavirus.

Il caso di un importante centro di Viterbo ci preoccupa e rattrista, vista la sua importanza nel tessuto del territorio.

Quanto accaduto, di cui andranno verificate eventuali responsabilità e omissioni, deve farci riflettere.

Le Istituzioni e le dirigenze delle stesse strutture hanno l’obbligo di tutelare degenti e lavoratori, per questo devono essere messe in atto tutte le misure ministeriali su salute e sicurezza, a partire dalla fornitura dei dispositivi di protezione individuale.

La realtà ha dimostrato come i tamponi preventivi possano evitare il crearsi di focolai con esiti gravissimi, pertanto questi devono essere fatti nell’immediato a tutto il personale e agli assistiti.

 

Usb Viterbo chiede

-la riapertura delle caserme ormai vuote e degli ospedali ristrutturati e funzionanti, ma abbandonati, sia per gestire eventuali casi positivi sia per alleggerire il carico di affollamento nelle strutture a lungo degenza

-la chiusura di tutti i servizi non strettamente essenziali e quindi procrastinabili anche all’interno di queste strutture. Le strutture certifichino chi e perché deve rimanere, incentivando al massimo lo smartworking,

 

Non abbandoniamo lavoratori e degenti.

Preveniamo.

 

Usb Viterbo