COMUNICATO STAMPA!

Viterbo -

Respingiamo i diktat dell’unione Europea, riprendiamoci il futuro, respingiamo la manovra del Governo, dichiara Lino ROCCHI della Federazione USB di Viterbo, martedì 6 settembre, la USB, lo SNATER, l’ORSA, il SINCOBAS, lo SLAICOBAS, l’UNICOBAS e l’USI hanno indetto uno sciopero generale per il 6 Settembre, per dire NO ad una manovra contro i lavoratori, la gente comune, i pensionati, le donne, i precari.

 

             Lo sciopero, si differenzia in modo sostanziale da quello della Cgil collocato nella stessa giornata, per le motivazioni e la piattaforma che sostiene, il nostro è uno sciopero contro le manovre del governo di luglio e di agosto e contro le politiche dell'Unione europea che tutelano gli interessi di banche e finanza e che vogliono far pagare la crisi ai lavoratori, ai pensionati, ai disoccupati e ai precari, ma è anche uno sciopero contro il patto sociale e l'attacco ai diritti dei lavoratori che la stessa Cgil ha avallato con l'accordo del 28 giugno e con l'appello al governo sottoscritto insieme a Cisl, Uil, Confindustria e Banche.

 

            Dentro c’è di tutto, dall’attacco alle pensioni alle privatizzazioni, dalla cancellazione del contratto nazionale alla libertà di licenziamento, dalle privatizzazioni al taglio dei servizi sociali, dal blocco dei contratti al congelamento della 13a dei pubblici dipendenti.

 

            Tutto tranne quello che servirebbe veramente, ovvero sganciare l’Italia dalla morsa della speculazione finanziaria, e dai diktat dell’Europa Unita.

 

            Il Governo, prosegue ROCCHI, è riuscito a varare in poche settimane manovre finanziarie del valore di 79 miliardi a luglio e di 45 ad agosto senza toccare i redditi e i privilegi dei veri ricchi, quel 10% delle famiglie che possiedono oltre il 50% della ricchezza del nostro paese, o quelli che evadono le tasse per oltre 120 miliardi di euro l’anno, in compenso si rastrellano soldi aumentando ogni sorta di ticket, con l’aumento dell’IVA, o tagliando perfino le pensioni di reversibilità agli orfani e alle vedove!

 

 

            I nuovi pesantissimi tagli alle Regioni e agli Enti Locali, il via alle privatizzazioni di ogni servizio pubblico, nonostante l’esito del recentissimo referendum, si tradurranno in gravosi aumenti delle tasse locali e nella definitiva sparizione del welfare.

 

                        Uno sciopero, quello del 6 settembre, che però non esaurisce certo la mobilitazione che stiamo organizzando e sostenendo, lo sciopero, sarà, infatti, accompagnato da una forte mobilitazione e da altre importanti scadenze, prima fra tutte quella dell'Assemblea nazionale del 10 settembre a Roma, indetta da Roma bene Comune, ed alla quale stanno aderendo forze sociali, politiche e sindacali di tutto il paese e la manifestazione nazionale del 15 ottobre a Roma in occasione della proposta di giornata di mobilitazione che viene dagli indignatos spagnoli e di cui ci facciamo promotori insieme a tutti coloro che vorranno partecipare.

 

            Il 6 settembre anche Viterbo sarà in piazza, conclude Rocchi, contro:

• la manovra del governo imposta dall’Unione Europea, dalle banche e dai mercati finanziari;

• l’evasione/elusione fiscale, la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio, le privatizzazioni

e le liberalizzazioni, le soppressioni delle festività laiche del 25 Aprile e 1 Maggio;

            Saremo in piazza anche per rivendicare:

• la cancellazione del debito, il blocco delle spese militari, la nazionalizzazione delle banche e

delle imprese strategiche per il paese;

• la difesa dei diritti di tutti i lavoratori e per la regolarizzazione generalizzata dei migranti la

difesa del contratto nazionale, lo sblocco del rinnovo dei contratti;

• l’istituzione del reddito sociale, la fine della precarietà, il diritto al lavoro stabile e alla casa;

• una legge democratica e pluralista sulla rappresentanza sindacale, per la democrazia sui posti di lavoro.