Caso Pratogiardino, l'Usb dice no: "Strumentale dare la colpa agli immigrati su un degrado di anni e anni"
Negli ultimi giorni, Prato giardino è salito alla ribalta della cronaca per la sua presunta pericolosità, per via dello spostamento di una panchina da parte di alcuni ragazzi di colore, spacciato per un tentativo di furto
Negli ultimi giorni, Prato giardino è salito alla ribalta della cronaca per la sua presunta pericolosità, per via dello spostamento di una panchina da parte di alcuni ragazzi di colore, spacciato per un tentativo di furto. Il parco è sicuramente in stato di degrado, non certo per la presenza di stranieri, ma per l’abbandono istituzionale. Da decenni, infatti, la politica cittadina ha smesso di curarsi dei bisogni veri della comunità: il centro storico e le aree verdi non vengono curate e non vi è alcun incentivo per le attività imprenditoriali oneste.
“Le istituzioni passate e presenti -ha dichiarato l’Usb Viterbo- sono state capaci, solo, di concedere permessi e facilitazioni per la costruzione dei grandi centri commerciali, luoghi di sfruttamento e precarietà per i lavoratori. Il centro storico è stato completamente abbandonato, mai valorizzato nella sua antica bellezza medievale. Spopolano solo i grandi notabili di pura origine viterbese che affittano, guarda caso agli stranieri, case fatiscenti e spesso non agibili a prezzi altissimi. Non viene incentivato il turismo, né viene messa in atto alcuna promozione delle opere d’arte, destinate a divenire rovine”.
Le recenti “passeggiate di controllo”, tenute da un gruppo di “veri” viterbesi, hanno l’unico scopo di creare un clima di odio, incolpando stranieri e migranti dello stato di completo abbandono in cui versa tutta la città dei Papi. Una colpa che, questi gruppi, non attribuiscono ad azioni veramente commesse, ma unicamente al colore della pelle e alla nazionalità (pensiamo ad esempio, alla “campale” battaglia, con tanto di distribuzione di gettoni, contro i ragazzi fuori i supermercati, che chiedono lo spicciolo del carrello),
L’Usb Viterbo denuncia come sia il razzismo il movente nascosto dietro a tutta l’operazione Prato giardino.
Il sindacato ribadisce a questi gruppetti, autonominatisi difensori della legalità, che il degrado e la criminalità non sono una questione di stato sociale o etnia. Piuttosto sono l’immediata conseguenza dell’assenza di iniziative culturali con dibattiti pubblici e di incentivi all’imprenditoria onesta, di interazioni tra cittadini in luoghi che possano facilitare l’incontro tra culture, senza speculazioni e facili guadagni sulle spalle di lavoratori e cittadini tutti.