Belcolle - Presidio Usb - mobilitazione all'ospedale provinciale "Fondamentale denunciare l'attacco alla sanità pubblica"
Presidio al Belcolle, grande la partecipazione e l’interesse
Grande partecipazione di utenti, cittadini e lavoratori al presidio informativo, indetto dall’Usb Viterbo, all’ospedale Belcolle.
Oggi, in occasione dello sciopero nazionale della sanità pubblica, proclamato dall’Usb, la Federazione di Viterbo ha organizzato una mobilitazione sul territorio.
“È fondamentale – ha dichiarato il sindacato – denunciare a gran voce l’attacco alla sanità pubblica, messo in atto dai governi degli ultimi vent’anni e, in questo contesto, la situazione tragica della Tuscia.
A partire dalla giunta Polverini fino ad arrivare a quella Zingaretti, la politica rimane sempre la stessa, sono stati chiusi molti reparti e interi ospedali nella provincia, in una logica di risparmio che, di fatto, non risparmia niente, anzi sperpera denaro pubblico attraverso le esternalizzazioni dei servizi, dove società e coop, fanno profitto sulla salute della gente”.
Le parole di Zingaretti, in merito all’assunzione di personale, si sono rivelate per ciò che erano propaganda elettorale. L’ospedale Belcolle non riesce a rispondere al bacino d’utenza, che proviene anche dai paesi della provincia, nè in termini di struttura nè in termini di posti letto, tantomeno in termini di personale, oltretutto assunto, in molti casi, con contratti a tempo. Quest’ultimo talmente ridotto da non poter assistere adeguatamente i pazienti.
Questa situazione non solo si ripercuote sui lavoratori, ma anche sui pazienti a cui non viene garantita un’assistenza di qualità e, pertanto, sono più esposti a rischi.
Nell’ultimo periodo, ad esempio, la Asl ha messo al bando l’intera assistenza psichiatrica, con un palese intento privatistico.
Le cooperative, con il beneplacito della direzione sanitaria hanno lasciato nell’incertezza i lavoratori, non erogando i pagamenti dallo scorso ottobre e stanno mettendo a rischio pazienti, già esposti, a cui non viene garantita la continuità della terapia riabilitiva.
Senza contare il rischio relativo al trasporto dei pazienti dai paesi in cui gli ospedali sono stati smantellati; si pensi ad esempio ad Acquapendente, che dista quasi 50 km da Viterbo
Basta privatizzazioni e esternalizzazioni, occorre un piano straordinario di assunzione di personale sanitario nella sanità pubblica.
Invitiamo tutti, a partire dai medici agli infermieri, sino al semplice utente a mobilitarsi contro questa disastrosa condizione.
Occorre urgentemente difendere il diritto alla salute, quale diritto fondamentale previsto dalla nostra Costituzione.