ASL, USB VITERBO DENUNCIA IL CAOS DERIVANTE DALLA GESTIONE DEL SISTEMA NOIPA

Viterbo -

ITERBO- “Ancora una volta ci vediamo costretti a sollevare il problema della gestione fallimentare del sistema NoiPA, questa volta per la gestione insensata dei cartellini dei dipendenti” A denunciarlo la Federazione provinciale USB Viterbo, che dichiara: “Si stanno verificando fatti assurdi: ferie non registrate, malattie scomparse, ore lavorate svanite nel nulla, congedi straordinari catalogati con riposi e chi più ne ha più ne metta (all’immaginazione non esiste limite).

 

Ma i fatti più gravi sono altri:

• Ai dipendenti è preclusa ogni possibilità di sapere quante ore accumulate o da recuperare hanno;

• Ai dipendenti è preclusa ogni possibilità di sapere quanti giorni di ferie residue hanno a disposizione;

• Le timbrature non sono aggiornate e si è costretti a recarsi in processione presso gli Uffici Rilevazione Presenze senza, nella maggior parte dei casi, risolvere il problema.

 

Inoltre la nota protocollo n. 11340 del 29/06/2015 della Direzione Generale risulta disapplicata per i dipendenti sia turnisti che non, quindi addio tempo di vestizione.

Che senso ha emanare delle disposizioni che poi rimangono lettera morta?

 

E cosa fa l’Azienda alla fine?

Accortasi della non gestibilità del sistema con nota 47230 del 06/10/2015 ( successiva di quattro mesi e dopo aver speso soldi per la formazione dei dipendenti) delega ai coordinatori una funzione amministrativa, (mossa per togliere tutti gli Uffici Rilevazione Presenze aziendali?) supervisionati, per di più dal titolare della posizione organizzativa SAIO sui processi assistenziali P.O. Viterbo-Montefiascone-Ronciglione, che c’entrano le rilevazioni presenze con i processi assistenziali? Oppure lo stesso è già vincitore di un’altra posizione organizzativa?

A parte questo i Dipendenti a chi debbono rivolgersi per aggiornare le timbrature? Al coordinatore o agli Uffici preposti a questo?

 

Noi un nome da dare a tutto quello che sta accadendo in Azienda ce l’abbiamo.

Si chiama dilettantismo”.