"Più di 100 lavoratori di Cup, Recup e centralino di Belcolle rischiano di perdere 300 euro di salario"
Più di 100 lavoratori di Cup e Recup rischiano di perdere 300 euro di salario. La denuncia dell’Usb Viterbo.
Ad una settimana dalla scadenza del rinnovo dell’appalto, più di 100 lavoratori della Tuscia non hanno alcuna garanzia di stabilità economica e lavorativa.
Dopo i tentativi, falliti grazie alla mobilitazione dei lavoratori delle cooperative sociali del settore, di peggiorare le condizioni di lavoro degli operatori dell’assistenza psichiatrica e domiciliare, si cerca di fare lo stesso con i lavoratori del Cup, del Recup e del centralino dell’ospedale di Belcolle.
I servizi Cup, Recup e il centralino del Belcolle, esternalizzati, stanno subendo un cambio di appalto, aggiudicato, alla cooperativa entrante, al massimo ribasso. Entro una settimana, presumibilmente, la cooperativa inizierà a chiedere la firma dei contratti, cambiando il ccnl di riferimento.
Allo stato attuale, i lavoratori perderanno fra i 200 e i 300 euro al mese e tutte le garanzie normative di cui al momento dispongono, fra cui l’articolo 18.
Una procedura illegittima.
L’Usb vuole l’applicazione dell’articolo 2112 del codice civile. Questo prevede, in caso di trasferimento d’azienda, che il rapporto di lavoro continui con il nuovo concessionario e il lavoratore conservi tutti i diritti.
Per poter impugnare i contratti peggiorativi, i lavoratori devono, almeno, firmarlo con riserva.
Il tema della concessione degli appalti, per lo più al maggior ribasso, vede l’Usb da sempre in lotta, insieme ai lavoratori.
Il sindacato ha ribadito più volte in Regione la necessità di reinternalizzare tutti i servizi, stabilizzando i lavoratori attraverso concorsi pubblici che tengano conto della professionalità acquisita nei molti anni di servizio svolti per la Sanità Pubblica.
I lavoratori del Cup, del Recup e del centralino di Belcolle non hanno acquisito solo esperienza nel proprio settore specifico, ma anche in quello amministrativo. In questi anni, infatti, i pensionamenti nel comparto amministrativo non sono mai stati sostituiti, costringendo i lavoratori ad occuparsi di tutte le mansioni, come ad esempio la scelta del medico.
Per poter iniziare un percorso di mobilitazione che consenta la tutela dei diritti economici e normativi, acquisiti dai lavoratori, è fondamentale l’unione e l’organizzazione dei lavoratori.
L’Unione sindacale di Base è disponibile, nella sede di Viterbo, a rispondere a qualsiasi informazione e richiesta in proposito.