Jobs Act, precarietà, cementificazione, Sblocca Italia, Expo 2015
: il filo che unisce Renzi e Salvini
Costruiamo il programma sociale alternativo
L’ormai prossima approvazione dei decreti attuativi del Jobs Act avvia un nuovo sistema di regolazione del mercato del lavoro dove licenziare è diventato molto più semplice e ricevere un sostegno al reddito, almeno nel primo periodo di disoccupazione, viene condizionato alla disponibilità del lavoratore ad accettare lavori a basso reddito e meno qualificati. Non si tratta di un modo per creare nuova occupazione bensì di un sistema per abbassare i salari e le tutele per milioni di lavoratori.
Questo sistema ha già trovato una prima sperimentazione in Lombardia, dove una delibera della giunta leghista guidata da Maroni ha istituito da tempo la Dote Unica del Lavoro, un sistema di creazione di lavoro super precario finanziato con i Fondi europei. Ora, con gli accordi firmati anche da Cgil, Cisl e Uil per Expo 2015, questo esperimento fa un salto in avanti, arrivando fino al lavoro gratuito.
Subito dopo la Lombardia arriva la giunta di centrosinistra del Lazio, che ha approvato a settembre 2014 una delibera analoga già in sperimentazione sui licenziati di Alitalia. La filosofia è la stessa: non solo ti licenzio ma se vuoi la Cassa Integrazione devi dimostrare di essere disposto ad accettare un lavoro quale che sia, anche a 50 km dalla tua abitazione. Anche qui da noi l’operazione, a tutto vantaggio di agenzie private e società interinali, verrà finanziata con i Fondi europei.
La nuova gestione del mercato del lavoro nonché la spartizione in corso dell’operazione Expo 2015 dimostrano come centrosinistra e leghismo siano fortemente complici nelle politiche di precarizzazione. Sembrano grandi avversari ma in realtà sono seduti allo stesso banchetto.
Con la manifestazione del 28 febbraio a Roma la Lega, nella nuova versione nazionalista e insieme ai gruppi dell’estrema destra prova a farsi paladina degli interessi sociali e popolari che questo governo sta calpestando. In realtà, quando è al governo, come attualmente in Lombardia, la Lega ha la stessa vocazione antipopolare del governo Renzi e non ha alcun freno a fare affari con le giunte di centrosinistra.
Smascherare questa realtà e costruire il programma sociale alternativo è quello che occorre fare in fretta, mettendo in moto percorsi di riorganizzazione di massa. Lo stesso risultato elettorale di Atene apre la strada alla possibilità di fermare i diktat della Troika e di opporsi alle politiche economiche dell'UE.
A partire dai temi del lavoro e del reddito, della lotta alle privatizzazioni e contro lo smantellamento della Pubblica Amministrazione, in difesa del diritto all’abitare e contro la devastazione del territorio operata dalla politica dei grandi eventi e delle grandi opere inutili. A partire dalla necessità di fermare l’odio razziale che viene diffuso nei quartieri popolari come unica risposta al crescere del disagio sociale. È ora di mettere in campo una proposta di organizzazione di massa che colleghi le periferie, che metta insieme le tante figure del lavoro frammentato, che rompa con la logica della divisione e della frammentazione.
Assemblea pubblica Venerdì 20 febbraio ore 18.00
Sala Rossa VII Municipio piazza di Cinecittà
Organizzano: USB, Cinecittà Bene Comune, Consiglio Metropolitano Partecipato, La carovana delle periferie