Agricoltura, non si può continuare a morire per mancanza di sicurezza
Usb Viterbo esprime massima solidarietà alla famiglia di Esterino, l’agricoltore ucciso
Ieri sera, Esterino, agricoltore di 56 anni, muore schiacciato dal proprio trattore, mentre tornava da una giornata nei campi.
In Italia, dall’inizio dell’anno, sono 89 i lavoratori morti allo stesso modo, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2019 (fonte: Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro).
Il settore agricolo, insieme ad edilizia e metallurgia, è uno dei più esposti ad infortuni, spesso con esito gravissimo o addirittura mortale.
Braccianti e piccoli proprietari muoiono allo stesso modo, fianco a fianco, schiacciati dalla mancanza di sicurezza, dai turni infiniti e dalle imposizioni della Grande distribuzione che pur di aumentare i propri profitti schiaccia tutta la catena produttiva.
Nella Tuscia, gli infortuni nel settore incidono del 12% su quelli totali, una media pari a circa il doppio di quella nazionale (fonte Inail).
L’Usb è presente nei luoghi di lavoro e lungo le vie della città per parlare con i lavoratori e sensibilizzare sull’importanza di conoscere i propri diritti e organizzarsi per rivendicarli. La salute e sicurezza dei lavoratori infatti sono completamente affidate a loro stessi, alle loro conoscenze e disponibilità economiche nel procurarsi i dispositivi necessari.
Una pratica illegale.
In caso di braccianti, il datore infatti è obbligato a fornire tutti i Dpi previsti per legge e a prevenire eventuali situazioni di rischio.
In caso di agricoltori, lo Stato è obbligato a fornire formazione ed incentivi economici per la messa in sicurezza dei mezzi e per dotarsi di tutti i dispositivi necessari.
L’Usb è accanto alla famiglia di Esterino e alle comunità di Vignanello e Soriano. Comunità che, come altre nella Tuscia, vengono dalla terra e dalle lotte contadine e conoscono bene il valore del lavoro agricolo e il rispetto per l’uomo e l’ambiente circostante.
L’Unione sindacale di base esorta gli amministratori locali ad unirsi alle parti sociali e agli organi ispettivi per tutelare la vita dei lavoratori sia agendo in ambito locale sia facendo pressione su regione e governo.
Non si deve più morire sui campi, di fame o sotto il sole, o schiacciati nel tentativo di raggiungerli.
Usb Viterbo
Luca Paolocci