In 80 dicono no ad Acea

Viterbo -

 

In 80 hanno firmato la diffida predisposta dal comitato Non ce la beviamo. Destinatario, il presidente dell’Ato Mauro Mazzola. Contrari all’ingresso di capitali privati nella società idrica, sindaci e consiglieri.

 

“Nel comune di Viterbo – spiega Chiara Frontini – oltre a me, hanno sottoscritto la diffida i colleghi Gianluca De Dominicis, Sergio Insogna e ha aderito l’intero gruppo di Fratelli d’Italia. Ha firmato il sindaco di Grotte di Castro Camilli, ma anche adesioni da Fabrica di Roma, Bassano in Teverina. Esponenti di diversa provenienza politica”.

 

Un messaggio chiaro per Mazzola. “Attento ai passi che farà – continua Frontini – perché il comitato sta col fiato sul collo. Che passi in tutti i consigli comunali la scelta di fare entrare privati nel capitale Talete”. Finora non è avvenuto.

 

Il no del comitato non è verso Acea. “Ma in generale ai privati – sottolinea Paola Celletti – scelta che noi contrastiamo.

 

Il presidente dell’Ato ha invitato i vertici Acea e i sindaci per illustrare la gestione. Contrapponendosi a quanto deciso dai cittadini col referendum 2011”.

 

L’arrivo di Acea, per il comitato è una scelta in controtendenza. “Realtà come Frosinone hanno rescisso il contratto per gravi inadempienze – osserva Celletti – senza contare che Acea non investe in proprio, ma con finanziamenti che pure altri potrebbero ottenere. Si tratta di una società che fa profitto e di conseguenza l’effetto si sentirebbe nelle bollette”.

 

Nella sala del consiglio a palazzo dei Priori, il terzo incontro per sensibilizzare gli amministratori, stavolta per sottoscrivere la diffida.

 

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