Istat, dati occupazione: l'USB Viterbo denuncia l'aumento solo dei contratti precari

Mentre il governo legge in modo propagandistico i dati Istat sull’aumento dell’occupazione, l’Usb Viterbo

lancia l’allarme sul calo delle ore lavorative retribuite.

Viterbo -

Martedì l’Istat ha pubblicato i dati del 2017 in merito alle forze lavorative, con un calo della disoccupazione all’11% e 497 mila occupati in più rispetto a novembre 2016. Il governo e il Pd hanno dimenticato di evidenziare come su 497 mila contratti in più, solo 48 mila sono a tempo indeterminato, mentre 450 mila sono a termine. L’Usb Viterbo parla di mera propaganda delle forze politiche “Nei dati Istat vengono dichiarati solo gli occupati e non i posti di lavoro –ha esordito Luca Paolocci dell’Usb Viterbo- il governo e la maggioranza che lo appoggia sa benissimo che per l’Istat un occupato è colui che ha svolto almeno un’ora di lavoro retribuita nella settimana presa in esame”. Un’analisi più approfondita mette in luce come il 90% dei contratti stipulati negli ultimi 12 mesi siano a termine. “Nonostante i proclami politici che ascoltiamo da un decennio –continua Paolocci- dal 2008 sono state perse 1,2 miliardi di ore di lavoro, circa 700 mila occupati a tempo pieno”.

Più che una vittoria delle politiche renziane sul Jobs Act, i dati pubblicati mostrano le conseguenze della legge Fornero e della sua stretta sull’accesso alle pensioni. Rispetto ai valori pre crisi, gli unici occupati realmente in aumento sono gli over 55. “I governi hanno allungato l’età pensionabile, non solo esponendo i lavoratori ad infortuni ed incidenti mortali –ha rincarato la dose il sindacato- ma anche tagliando fuori dal mondo del lavoro la fascia intermedia (35-55 anni) e precarizzando il lavoro giovanile. In quattro anni di Garanzia Giovani, lo stato ha sprecato quasi tre miliardi di fondi europei e paradossalmente, i ragazzi inattivi (che non hanno e non cercano un’occupazione) sono aumentati da 1.29 a 1,44 milioni.” “La stessa truffa è stata messa in atto per il Jobs Act: il governo ha investito 20 miliardi per la decontribuzione a pioggia alle aziende per assunzioni a tempo indeterminato.

Dopo tre anni, però, scaduti gli incentivi, i lavoratori possono essere licenziati senza giusta causa, data l’abolizione dell’articolo 18”. Se si analizzano nello specifico le varie città italiane, la situazione risulta ancora più drammatica. “Nella città di Viterbo, i dati sono allarmanti – ha dichiarato Paolocci- fra il 2015 e il 2016 gli occupati sono diminuiti del 2%, con un 9% in cerca di occupazione. Nel 2017 i disoccupati hanno raggiunto la soglia del 15,6%, rispetto al 14,9% del 2016, superando perfino la media nazionale dell’11%”. “La cecità colpevole di governo e istituzioni –ha concluso l’esponente Usb- espone i lavoratori a nuove forme di schiavismo e sfruttamento. Qui a Viterbo, fra i tanti esempi, ricordiamo come durante le feste, l’organizzazione Caffeina abbia stipulato contratti a chiamata, fittizi, per sei ore giornaliere, con un compenso di 3 euro l’ora, senza alcuna copertura medica, né diritti a riposo o malattia”.