''Contro Talete e Acea: privatizzazione acqua impedirla è possibile''

Viterbo -

Il comitato ''Non ce la beviamo'' invita i sindaci, i consiglieri e gli assessori di tutti i comuni della provincia di Viterbo all’assemblea che si terrà il 23 gennaio alle ore 15.30, presso la Sala del Consiglio del comune di Viterbo, via Ascenzi 1, per parlare di gestione dell’acqua.

 

Entro fine gennaio la conferenza dei sindaci dell’Ato sarà chiamata ad esaminare la proposta che Acea si è impegnata a presentare al cda di Talete.

 

Nel frattempo la maggioranza dei sindaci degli 82 Comuni della provincia di Frosinone con, in prima fila, il capoluogo, hanno deliberato la risoluzione del contratto di gestione del servizio idrico con Acea.

 

Un articolo del Fatto Quotidiano spiega le ragioni:

 

''La gestione del sistema idrico da parte di Acea è stata contestata per anni dagli abitanti della provincia, che si sono trovati davanti ad aumenti spesso insostenibili. Ci sono allevatori – ha raccontato un sindaco durante l’assemblea – che si trovano bollette da 13 mila euro all’anno'', cifre che molto difficilmente riescono ad essere pagate, creando una situazione di morosità tra le più alte d’Italia. ''I comuni, da parte loro, hanno per anni contestato i mancati investimenti – ha spiegato il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, uno dei promotori della delibera di rescissione del contratto – e un debito nei nostri confronti di almeno 21 milioni di euro''. Non solo. ''Acea non ha fornito i centri di costo dei bilanci – ha aggiunto Ottaviani – e quindi non siamo in grado neanche di controllare i conti. Come possono pretendere poi gli aumenti?''.

 

Mentre negli altri Comuni gestiti da Acea le cose non vanno diversamente tanto da ipotizzare una reazione a cascata, nella provincia di Viterbo si fa finta di non sapere e si parla ancora di Acea quale soluzione del problema.

 

Non sappiamo se trattasi di incompetenza o di ordini di scuderia, sappiamo però che da quando la gestione dei servizi non è più esercitata direttamente dai Comuni, i costi per i cittadini sono considerevolmente aumentati.

 

Non siamo più disposti a finanziare ancora con i soldi dei cittadini i consigli di amministrazione delle società come Talete o le operazioni speculative di società quotate in borsa come Acea.

 

Nella regione Lazio, su proposta dei movimenti popolari è stata deliberata e votata all’unanimità la legge n° 5 del 2014 che, se applicata, riporterebbe il servizio idrico nel naturale ambito di comuni e/o consorzi di comuni come facenti parte di bacini idrici già individuati.

 

Impedire la privatizzazione da parte di Acea e uscire dalla Talete è possibile.

 

Per queste ragioni invitiamo tutti i sindaci, i consiglieri e gli assessori di Viterbo e provincia a partecipare lunedì presso la sala del consiglio del comune di Viterbo alle ore 15.30 all’assemblea organizzata da questo Comitato.