Il Ricatto ai Sindaci: o entri in Talete o niente soldi per i dearsenificatori

Il finanziamento regionale non può essere riservato solo ad alcuni in funzione di un progetto politico di privatizzazione

Viterbo -

Riteniamo inaccettabile il ricatto a cui è sottoposta una larga fetta della popolazione della provincia di Viterbo in merito alla gestione dell’acqua. Ci risulta, infatti, che la Regione abbia intenzione di finanziare le spese relative alla gestione dei dearsenificatori solo ai Comuni che hanno aderito a Talete S.P.A. , escludendo quindi dal finanziamento tutti i Comuni che gestiscono direttamente il servizio idrico, e costringendoli ad aumentare a dismisura le tariffe delle bollette dell’acqua o, in alternativa, all’ingresso nella Società.

 

A nostro parere, si tratta di un progetto politico teso a favorire l’entrata in Talete di tutti i Comuni della Provincia, nonostante sia nota la fallimentare gestione della Società, per poi cedere tutto il pacchetto ad Acea S.p.a . o ad altri privati.

 

A suffragare questa ipotesi c’è anche il contestuale invito da parte di Talete all’ingresso di partners privati, notizia uscita pubblicamente in queste ultime settimane, sebbene resti ancora da capire chi abbia dato il mandato alla Società di effettuare questa operazione e se, soprattutto, sia legittima.

Ma aldilà di queste manovre politiche che, tra l'altro, calpestano la volontà popolare, la questione in ballo è la salute dei cittadini e l’accessibilità economica all’acqua da parte di tutti.

 

A chi ancora non è convinto, forse perché non conviene, facciamo presente che tutti gli studi medici, compresi quelli del Servizio sanitario della Regione Lazio, effettuati nelle zone interessate dall’arsenico dell’acqua nella provincia di Viterbo rilevano una eccedenza di decessi dovuti a malattie oncologiche più alta rispetto alla norma e, soprattutto, è scientificamente provato a livello internazionale che l’arsenico sia un cancerogeno certo.

 

Sulla base di ciò, la Regione non può discriminare i cittadini, la salute è una cosa seria e non possono esserci cittadini di serie A e di serie B. Il finanziamento regionale per la spesa dei dearsenificatori non può essere riservato solo ad alcuni in funzione di un progetto politico di privatizzazione. Ricordiamo che, in surroga al Sindaco, la Regione è garante della salute pubblica di tutti i cittadini e, se necessario, qualora ciò fosse disconosciuto, lo affermeremo in tutte le sedi opportune.

 

Al Presidente della Regione ricordiamo infine che oltre 19 Comuni su 60 risultano ancora oltre i limiti di arsenico previsti dalle norme attualmente in vigore, come denunciato dal Comitato Non ce la beviamo con lettera del 23/06/2016 indirizzata al medesimo, che ad oggi non ha ricevuto risposta.

 

Si preoccupi di questo anziché di differenziare i finanziamenti per opportunità politiche che arrecherebbero ulteriori danni ai cittadini.

 

 

USB VITERBO

Paola Celletti