OGGI 1 LUGLIO GIORNATA di MOBILITAZIONE CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO E CONTRO L'ACCORDO CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL E UIL.

Viterbo -

La manovra del governo colpisce di nuovo le fasce della popolazione che da sempre vivono una situazione di disagio più evidente, dichiara Lino Rocchi della USB Viterbo, i lavoratori dipendenti, i precari, i disoccupati, i migranti e i pensionati, per questo La USB a viterbo, così come in molte altre città d’Italia, ha risposto all’appello della USB nazionale di dare una prima risposta e dire NO alla manovra del governo Berlusconi ed all’accordo tra Confindustria e CGIL, CISL, e UIL. ed ha indetto per oggi una serie di assemblee nei luoghi di lavoro, ed un volantinaggio nel centro di Viterbo per informare i cittadini di questa nuova mazzata.

 

            47 miliardi in tre anni che sicuramente diventeranno molti di più, scaricati sulle spalle di chi già subisce una crisi senza precedenti, per evitare di far pagare i grandi gruppi finanziari, gli speculatori, le banche, gli evasori fiscali mentre si taglia di nuovo sul pubblico impiego, con un nuovo blocco del Turn over, che significa ancora maggiori carichi di lavoro per chi resta e nuovo blocco dei contratti fino al 2014, mentre Luce e gas già dal mese di luglio aumenteranno di circa il 2%.

 

            In una fase come questa, prosegue Rocchi, è necessario un livello di conflitto adeguato che prevenga una crisi economica modello Grecia e che imponga un nuovo modello di sviluppo che si basi non sulla speculazione e sul profitto, ma su valori sociali e solidali.

 

            Proprio per tentare di soffocare il legittimo dissenso ed il conflitto che potrebbe scaturirne, la Confindustria ed il Governo hanno sottoscritto un accordo con Cgil, Cisl, Uil e UGL che limita drasticamente il diritto di sciopero, che riduce il valore del contratto nazionale e rivaluta quello aziendale, che amplifica il monopolio di questi sindacati e tenta di annullare il sindacalismo di base e quello conflittuale, che riduce drasticamente democrazia e partecipazione, che non fa più votare i lavoratori su accordi e contratti e delega alle sole burocrazie sindacali il tema della contrattazione.

 

            Il pubblico impiego e la scuola, hanno già indetto uno sciopero per le ultime 2 ore del 15 luglio, conclude Rocchi, ed è solo l’inizio di un percorso necessario alla costruzione dello sciopero generale e generalizzato, da condividere con tutto il sindacalismo conflittuale, che coinvolga non solo le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, ma anche i movimenti in lotta contro la precarietà, per la difesa del territorio e dell’ambiente, per il diritto all’abitare e al reddito, per i diritti dei migranti.

 

            Nel frattempo, visto che la USB non è soltanto un Sindacato di protesta, ma anche di proposta, proseguirà, per tutto luglio, la campagna per la raccolta di firme per la proposta di legge su un fisco veramente equo, e sulla democrazia nei luoghi di lavoro.