MORTE DELL'INFERMIERE A CIVITA CASTELLANA: INTERVIENE L'USB

Viterbo -

VITERBO - L’ennesima morte sul lavoro, si per noi è una morte sul lavoro e per il lavoro, quella occorsa all’infermiere dell’Ospedale di Civita Castellana Sig. Robert Fabbri che è da considerarsi un martire dei nostri tempi, dichiara Aurelio NERI della USB Sanità Viterbo, ma questa forse si poteva evitare poiché è una morte per lavoro e quel che è peggio, annunciata. 

       Ci indispettiscono in particolar modo le dichiarazioni rese dal Direttore Sanitario dell’Ospedale Andosilla dott. Santo Laganà il quale, minimizzando sull’accaduto, sottovaluta i carichi di lavoro stressanti a cui sono sottoposti i lavoratori del Presidio Ospedaliero che lui dirige.

Polemizza il dott. Laganà perfino sull’”accesa riunione sindacale a cui hanno partecipato pochissime persone”, ha pensato il dott. Laganà che forse quella riunione era poco partecipata perché i lavoratori erano impegnati in stressanti turni di servizio?

       Sicuramente no altrimenti si sarebbe accorto del malumore che serpeggia fra tutti i lavoratori e, forse, ci avrebbe concesso l’incontro sindacale che da molti mesi stiamo invocando.

       Una morte per il lavoro che moralmente coinvolge sia i vertici della ASL che i lavoratori stessi, puntualizza NERI, ci sono diritti a cui non si può derogare, la partecipazione alle assemblee ed alle riunioni sindacali sono importanti e non ci si può rinunciare per non mettere in affanno i servizi.

       I “Capi” prendono questo giusto senso di responsabilità dei lavoratori, come una mancata condivisione delle lotte con il sindacato e sfruttano a loro vantaggio la cosa.

       Questa Organizzazione Sindacale, ha cercato in tutti i modi di aprire un tavolo di trattativa al fine di trovare una soluzione alla cronica mancanza di personale, a Civita Castellana come negli altri Presidi Ospedalieri ma abbiamo sempre raccolto un assordante silenzio.

       Nell’assemblea “poco partecipata” come sottolinea Laganà, abbiamo per l’ennesima volta richiesto un incontro al Direttore Generale dott. Pipino per discutere su questi argomenti, dobbiamo rilevare purtroppo che a tutt’oggi non ci è stato fornito alcun riscontro, se i lavoratori avessero preferito questa riunione agli utenti, le procedure si sarebbero accelerate? Non lo sappiamo con certezza, ma sappiamo che un infermiere non prenderà più servizio e che tra qualche settimana farà solo parte di una statistica e di un elenco di nomi che si allunga paurosamente ogni giorno.

       Crediamo che tali problematiche non siano più procrastinabili, conclude Neri, crediamo che il dott. Pipino non possa più sottrarsi al confronto poiché dovrebbe condividere questa grossa responsabilità con il dott. Laganà.

       Chiediamo, con questo, serie iniziative da parte delle due Direzioni al fine di evitare ulteriori caduti sul lavoro.

 

Federazione Provinciale U.S.B. Viterbo
Aurelio Neri