"Una riforma che taglia solo servizi e posti di lavoro"

I 16 dipendenti Aci in stato di agitazione - Paola Celletti Usb: "La chiusura del Pra non porterà alcun risparmio ai cittadini

Viterbo -

Viterbo – “Meno servizi al cittadino, meno posti di lavoro e nessun risparmio”. Paola Celletti, referente territoriale di pubblico impiego del sindacato Usb, critica aspramente la riforma attualmente al vaglio in commissione che vedrebbe di fatto smantellato l’ufficio del Pubblico registro automobilistico.

 

Da stamattina i 16 dipendenti dell’ufficio Aci di via Marini a Viterbo sono in stato di agitazione. Il decreto, infatti, potrebbe far rischiare loro il posto.

 

“Noi non contestiamo il fatto che venga introdotto un documento unico per il registro delle auto – spiega la Celletti entrando nel dettaglio della riforma -, ma che si vuole chiudere un ufficio pubblico utilissimo al cittadino che non chiede alcuna commissione per l’espletamento delle pratiche e applica soltanto i costi di legge”.

Un taglio, quindi, che secondo il sindacato Usb è più di servizi che di costi. E che, in più, farà perdere il lavoro a migliaia di persone in tutta Italia, 16 soltanto a Viterbo.

 

“Dal testo del decreto non si capisce che fine farà il Pra, né lo sportello Aci informatica – continua la Celletti – come non si parla minimamente del futuro dei 3000 dipendenti Aci del Paese o dei 600 di Aci informatica.

 

Senza contare che questo cambiamento costringerà i nostri clienti a rivolgersi alle agenzie private che, ovviamente, chiedono per le loro prestazioni dei costi di commissione. Costi nulli per chi si rivolgeva finora a noi”.

Da oggi, 22 maggio, la Usb Aci ha in calendario una serie di assemblee per approfondire la questione e chiedere al ministro Madia di spiegare che fine faranno i dipendenti dell’ufficio.

 

“Nel decreto – conclude la Celletti – si dice soltanto che con la riforma la competenza del servizio passa al ministero dei Trasporti, quindi alla Motorizzazione. Ma come farà la Motorizzazione a fare da sé tutto il lavoro che finora segue il Pra? Soprattutto se i dipendenti non saranno riassorbiti?”.

 

“Questa operazione non produrrà alcun risparmio, anzi sarà solo un aggravio di costi – le fa eco Maria Letizia Calevi, funzionario Pra -. Basti pensare che il 93% delle pratiche auto è gestito ora dal Pra e appena il 7% dalla Motorizzazione. Qui il cittadino può contare su consulenze specifiche e assistenza e l’unica cosa che paga è l’imposta di legge”. Non si sa, infine, nemmeno quali saranno le sorti dell’archivio Aci informatica.

 

“Parliamo di un servizio pluripremiato per la sua efficienza – chiosa Maria Letizia Calevi -. Un’eccellenza che tutti ci invidiano e che ora potrebbe essere cancellata con un colpo di spugna”.

 

Francesca Buzzi

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